Dopo aver viaggiato quasi tutta la notte arriviamo con il bus partito
alle 18 da Bago a Shwenyaung che sono le 3.15 del mattino. Passato la
notte dormendo a singhiozzo, specialmente nell'ultima parte del percorso alquanto montagnosa.
Questa parte é stata particolarmente movimentata per i passeggeri
locali seduti al nostro lato, per fortuna separati dal corridoio, che
hanno rimesso tutto quanto mangiato alla fermata intermedia.I
poverini ci facevano pena vederli assieme a soffrire con il sacchetto
di plastica davanti alla bocca.
La temperatura qui è fresca dato che siamo a quasi mille metri di altitudine
Fatta una salutare doccia calda prima di rimetterci a letto per
sfruttare le ultime ore della notte. Ci svegliamo poi verso le 8.30
per salire sulla terrazza sul tetto, da cui abbiamo una con ampia
vista attorno, per fare la colazione. Colazione che scegliamo con
cautela per non provocare troppo lo stomaco, purtroppo ancora
instabile, dato che dobbiamo continuare a prendere le pastiglie di
carbone attivo. Rimaniamo poi in camera per le varie faccende
amministrative e postali online sfruttando al meglio il non ottimale
accesso WiFi, che migliora solo quando il gestore mi da il suo
accesso privato. Il tardo pomeriggio, visto anche che i nostri
stomaci danno dei buoni segni ripresa, partiamo a piedi per fare una
prima visita del luogo. Subito dopo il nostro hotel ci imbattiamo in
uno strano ristorante dell'accattivante nome “Pub Asiatico”, in
se una pizzeria all'italiana con ogni sorta di drink alcolici, ma
quello che a noi salta di più all'occhio è il caffè Chicco d'oro.
Passiamo poi nella desolante zona dei primi maleodoranti canali che
conducono al lago, purtroppo pieni di rifiuti, in particolare di
plastica. Più oltre, mentre cerchiamo un ristorante per goderci il
tramonto, ci imbattiamo in una pittoresca sfilata musicale di gente
di ogni età, in costume. Un pacchia per i fotografi che hanno
l'opportunità favorevole di scattare immagini in primo piano della
gente locale, che qui nello stato Shan, presenta una grande diversità
di etnie diverse. Vedi i vari esempi nella mostra fotografica a lato.
Poi finalmente troviamo nel Minthamee,,
un ristorante sul tetto della Lodge il posto ideale per bere un birra
Myanmar e cenare con un piatto di riso e verdura per Maggie e pesce
per me, intanto che il sole ci lascia scendendo tutto rosso dietro le
montagne davanti alla nostra vista. Sul ritorno a piedi verso
l'hotel, all'altro lato del villaggio, facciamo una fermata al Pub
Asiatico per berci un espresso di marca Chicco d'oro, accompagnato da
una fetta di torta di cioccolato. Intanto, con nostra soddisfazione,
i nostri stomaci danno buoni segni di ripresa.
Secondo giorno: altro relax con visita cantina viticola
Vigneto Birmano |
Qui siamo a circa 1'000 metri di altitudine e il clima temperato permette la coltivazione delle vigne Sirah, Tempranillo per i rossi e Sauvignon per i bianchi. I vini non sono male e hanno una gradazione alcolica standard di 13 gradi, certo che è strano vedere coltivare la vite fra piante di palme, cactus, papayie e banane. Noi assaggiamo i due vini bianchi fra i quali un moscato e un Sauvignon Blanc e due rossi (Sirah e Sirah/Tempranillo) tutti datati 2015, forse il primo anno di produzione! Non male visto che non mi sarei immaginato che si potesse produrre vino in Myanmar. Rientriamo poi per assistere al tramonto dalla terrazza del Pub Asiatico con un buon “mojito happy hour”. Stasera, visto il pranzo ritardato ed abbondante, nessuna cena e rientro all'hotel per farci consigliare e prenotare il tour sul lago Inle di domani della durata di 8-10 ore, a nostro piacimento. Un tour che ora ci possiamo permettere visto che i problemi di stomaco sono passati!
Terzo giorno: giro sull'Inle Lake
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