La giornata inizia con il cielo nuvoloso e con brevi tratti
piovigginosi, ma poi si stabilizzerà e avremo anche momenti di sole.
Dopo la colazione srilanchese davanti alla nostra camera, partiamo
per visitare quella che è la capitale culturale del paese, un po'
la Firenze dello Sri Lanka. Fatta
la discesa a piedi fra le stradine del quartiere, arrivati sulla
strada principale ci facciamo portare in tuk tuk fino al centro della
città dicendo a conducente “to the city center. Ed ecco che
veniamo scaricati con nostra sorpresa davanti all'entrata di un
enorme centro commerciale di sette piani.


La sorpresa finisce però
quando ci accorgiamo che il suo nome è proprio City Center, per
fortuna non è però molto lontano del vero centro con i vari templi
ed il bel lago che caratterizza Kandy. Il centro commerciale offre
tutto quanto si può trovare anche da noi, sia come “food”, vedo
Burger King, KFC, Gelateria, sia come “non food”, ma a noi serve
per salire i quattro piani per uscire all'altezza del lago. Andiamo
poi subito a visitare la fastosa entrata del Tempio del dente. Il
tempio più importante per i Buddisti dell'isola, perché vi viene
conservato come un reliquia un dente del Budda. Noi però preferiamo
rinunciare ad entrare nell'affollato Tempio centrale per vedere
quello che si può vedere sulle foto delle guide turistiche. Preferiamo girare attorno al tempio, immergendoci fra i fedeli che vi
entrano con le loro offerte, per andare a visitare il Museo
internazionale del Buddismo. Museo molto ben strutturato con la parte
centrale sul Buddismo dello Sri Lanka con i suoi vari orientamenti
locali. I vari altri locali disposti su due piani, sono dedicati al
Buddismo in ognuno dei paesi asiatici dove viene praticato.
All'entrata scopriamo che il Buddismo ha anche una bandiera, con i
colori e la simbologia scelti nel 1950 da una speciale commissione,
vedi foto a lato. Nel museo non si potrebbe fotografare, ma per la
bandiera ci fanno un'eccezione. Molto belle sono le sale dedicate al
Myanmar, alla Thainlandia e alla Cina. Pare che i vari oggetti
esposti sono stati donati da privati o dai vari monasteri. Noi ci
soffermiamo particolarmente sul quello cinese per capire come viene
trattato il tema del Tibet. In un settore al limite fra la parte
cinese e quella dell'Asia centrale vi è lo spazio dedicato al Tibet,
Buthan e Sikhim, dove viene detto che questo tipo di Buddismo, anche
detto Lamaismo ha conservato nel tempo, oltre al potere religioso
anche quello politico come forma di governo. Ecco il motivo perché i
cinesi non accetteranno mai il ritorno del Dalai Lama in Tibet, anche
se lui dice di essere solo la fguida spirituale, de facto sarebbe
anche a capo del governo! Passate almeno due ore in questo
interessante museo, che ancora una volta mi ha fatto capire quanto
diverso e variegato sia il Buddismo nei vari paesi asiatici. Motivo
principale di questa situazione anarchica è la mancanza di una
struttura gerarchica e un punto di riferimento centrale, come il
Vaticano, Gerusalemme o La Mecca, tanto per fare un confronto con le
religioni monoteiste. In questo senso il Buddismo mi è molto “più
simpatico”, non ci fosse, almeno per me, il tema della
reincarnazione e del ruolo della donna nella struttura religiosa.
Trovo però che la reincarnazione sia stata una buona cosa per
evitare la crudeltà con gli animali che Budda ebbe a vedere ai sui
tempi. Facendo credere che ogni animale potesse essere la
reincarnazione di un parente, chi potrebbe correre il rischio di
maltrattare o uccidere un nonno, o qualsiasi famigliare già morto?
Finita
questa incursione storica nel Buddismo ci fermiamo in riva al lago
per uno spuntino facendoci poi convincere dal cameriere a partecipare
allo spettacolo di danza locale nel vicino teatro. Poi facciamo a
piedi il giro del lago fra anatre, corvi, cormorani, varani e
tartarughe per andare a prenderci un buon caffè nella zona dei
templi, prima di andare al teatro. Teatro che in poco tempo è pieno
straripante di turisti, in gran parte cinesi e giapponesi. Lo
spettacolo di un'ora e mezza è molto variato con la rappresentazione
di varie danze in costumi Kandyani. Ne è valso veramente la pena,
anche se l'ultima parte con il puzzolente passaggio a piedi sui
carboni ardenti potrebbe essere evitato. Anche perché accendere il
carbone con il diesel non è buona cosa! Noi finiamo poi la serata
in una terrazza di un Pub con una birra e uno spuntino in compagnia
di due coppie di canadesi che ci raccontano delle loro avventure da
queste parti; sono 18 anni che dicono di passare l'inverno fra
Thailandia, Indonesia e Sri Lanka.
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