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sabato 28 gennaio 2017

26.01.2017: da Kandy a Colombo


Orario dei treni in partenza da Kandy
Il viaggio a Colombo si è reso necessario per il prolungamento del visto (Visa Extention) dato che il visto ufficiale che abbiamo fatto on-line prima di partire dura 30 giorni e noi per poter visitare anche il nord dell'isola ne necessitiamo di più. Avevamo speculato che avremmo potuto farlo senza andare a Colombo, ma alla fine dobbiamo rassegnarci che è solo la Immigration di Colombo che può prolungare il visto. Quindo oggi, viste anche le previsioni meteo per i prossimi giorni, non ci resta altro che prendere il treno per la capitale. Optiamo per il treno delle 10.30 per arrivare a Colombo Fort Station verso le 14 del pomeriggio.

Prendiamo i biglietti di seconda classe, ma poi perdiamo tempo per il Bancomat e altre cose, così che quando cerchiamo di salire sul treno i posti a sedere sono esauriti.
Solo Maggie ne trova uno, mentre io, se non voglio fare il viaggio in piedi, mi devo sistemare in terza classe. In realtà la differenza di classe è relativa, unicamente i posti sono più stretti. Sui sedili dove in seconda ci stanno due persone, in terza ve ne stanno tre o di più; è forse da questo che si chiama classe 3! Comunque niente male, sono unico fra i locali, e vengo guardato quasi come un extra-terreste.
Intanto il treno sbuffa fra i quartieri periferici di Kandy per continuare fra zone collinari con qualche ultima piantagione di tè e pianeggianti e con coltivazioni di mais o risaie. Intanto sul mio vagone è un continuo sali e scendi di passeggeri dai quali abiti si riconosce subito se sono musli, singalesi buddisti o tamil indù. Una bella miscela di variopinti colori e persone sempre gentili e curiose. Le prima domande d'obbligo sono sempre”were are you from”; you like Sri Lanka? .. e .. what is yuor name, ma poi il repertorio delle domande termina qui!  Sono belli i bambini che quando vedono la mia
macchina fotografica si mettono in mostra per farsi fotografare. All'entrata di Colombo attraversiamo la zona della abitazioni dei più poveri con il treno che passa a pochi metri dalle case e dai maleodoranti canali per poi arrivare alla zona più movimentata dal traffico del vicino porto. In orario arriviamo ala stazione terminale di Colombo Fort dove il trambusto e il caos è grande. Noi la prendiamo con calma scansando i soliti noiosi procacciatori per i turisti ed i “tuk tuk driver” per rifugiarci in bistrò a bere delle ginger bier e mangiando dei pesci tipo sardine fritte, buoni e ben speziati! Poi ci
scegliamo un tuk tuk per farci portare al City Hideout Guesthouse, che non dovrebbe essere lontano e vicino all'Immigration Office, dove dobbiamo andarci per il visto domani mattina presto per non dover attendere troppo. Il nostro alloggio non è conosciuto al nostro conducente ed un po' fuori mano, ma domandando un paio di volte riusciamo a trovarlo. Qui ci accoglie Gotfrid, il padre della proprietaria della Guesthouse, assente per fare commissioni. Gotfrid ci svela di avere 74 anni e, mentre noi ci prendiamo un tè, ci racconta, con il suo inglese post-coloniale, la sua storia e quella di
tutta la famiglia. Quando arriva la figlia tutto è arrangiato alla meglio, con una camera un pò angusta ma pulita. Per avere almeno un'idea della capitale Colombo ci prendiamo un tuk tuk per farci portare fino al Fort per visitare quello che era originariamente la prima fortezza costruita dai portoghesi ed estesa dagli olandesi per garantirsi il trasporto sicuro delle spezie verso l'Europa. Dalla fortezza non è rimasto praticamente nulla, solo qualche pezzo di muro, la torre dell'orologio di epoca britannica e qualche vecchio edificio coloniale. Il peggio sta però succedendo davanti al Fort dove i cinesi stanno
costruendo un gigantesco porto commerciale per i trasporti marittimi. La costruzione decisa dal precedente governo è però molto controversa, tanto che l'attuale presidente vorrebbe rinunciare o perlomeno ridimensionare il progetto … ma intanto i lavori continuano! Passando davanti al cantiere veniamo salutati daglio perai che stanno finendo il turno.
Poi prima di tornare e mentre si fa notte, ci facciamo convincere da un procacciatore di turisti per fare un giro fino al tempio sul lago, visitare un "Gems Shop", negozio di pietre preziose, e ritornare vicino
Scelta del menù per la cena
al Fort dove avevamo visto del ristoranti all'aperto. Al Gems Shop dobbiamo lottare con un venditore ebreo per non comperare niente, ma il peggio è che i ristorantini che avevamo visto sono chiusi o non ci servono quanto vogliamo. Non ci resta che rientrare vicino al nostro alloggio, dove rischiamo di finire in un Mc Donald. Optiamo però per un ristorante locale dove ci servono delle ottime porzioni di riso al curry di verdure, unica rinuncia obbligata: no Bier, ci dobbiamo accontentare della Ginger Bier senza alcool. Rientrati al nostro alloggio, Gotfried ci fa i convenevoli e ci da le ultime istruzioni per fare il Visa Extension di domani mattina.

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