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domenica 5 febbraio 2017

04.02.17: a Dambulla con visita a Sigiriya


Oggi è la festa nazionale per l'indipendenza dall'Inghilterra avvenuta nel 1948. Lo Sri Lanka dunque è mio coetaneo. I negozi sono chiusi e pochi ristoranti fanno aperto per fare colazione, non facciamo però fatica a trovare il Mango Mango per farci servire una specie di caffè, fatto probabilmente con il nescafe, che loro chiamano cappuccino accompagnato da dei pezzi di torta al cioccolato tanto per assumere una buona dose di calorie per la giornata di oggi che si propone intensiva, anche perché il tempo è bello e la temperatura arriverà nel pomeriggio fino a 40 gradi. Ancora prima delle otto patiamo in bus per percorrere i circa 15km fino all'entrata del parco storico- culturale di Sigiriya;da come pubblicizzano le guide turistiche il Top per che visita l'isola. Naturalmente anche il prezzo è Top, paghiamo la bella somma di 30US$ a persona, per un locale un mezzo salario mensile!
Loro, per pero loro fortuna, sono esenti dal pagamento dell'entrata. Già all'entrata, con i tanti turisti e locali in festa nazionale, la massa di persone è imponente! Noi procediamo con calma visitando tutto quanto si trova nel parco, mentre altri tirano diritto sulla scalinata che porta alla cima dell'imponente roccia di Sigiriya. Arrivati però sotto la parete rocciosa, ecco la sorpresa. Una lunga fila di gente è ferma incolonnata davanti a quella che pare una grotta in mezzo alla parete. Scopriremo poi, dopo una paziente attesa che si tratta della cavità roccioso dove si trovano dipinte le famose “fanciulle di Sigiriya”. L'attesa è lunga e snervante sollo il cocente sole, ma alla fine per la particolarità di quello che vedremo, ne vale assolutamente la pena. Peccato che non si possa fotografare e sia controllato come alla casa bianca! Le precauzioni non sono ingiustificate perché nel 1970 le pitture furono danneggiate da uno scellerato visitatore. Per fortuna un esperto italiano riusci a ripristinarle alle condizioni originali. Al museo che visitiamo all'uscita tutta la storia è ben documentata da fotografie e disegni. Sarà qui che riuscirò a fotografare delle copie in formato originale dei vari dipinti. Noi procediamo poi a salire sulla roccia fino alla piattaforma del leone. Da cui viene il nome del posto dato che Sigi in singalese significa Leone e quindi Sigiriya è la “Roccia del Leone”. Per un breve periodo nel 500 DC la cittadella di Sigiriya fu la capitale dell'isola e oggi fa parte del patrimonio culturale dell'umanità dell'UNESCO. Prima doveva essere un eremo o un monastero religioso, oggi è una delle maggiori attrazioni turistiche del paese. Dalla piattaforma del leone, facendo ancora un po di residua colonna raggiungiamo poi la sommità della roccia, qui siamo a circa duecento  metri sopra la pianura. La roccia sembra essere una specie di Uluru (Ayers Rock in Australia) solitario in mezzo alla pianura. Da qui sopra la vista sui giardini con le vasche ed i canali sottostanti è meravigliosa. Ma è altrettanto meraviglioso vedere i resti delle costruzioni sulla piattaforma superiore. Si vedono solo i muri dei basamenti, ma le dimensioni di questa città erano enormi. Quello che al primo momento sfugge è che non ci sono costruzioni religiose. Da nessuna parte bisogna togliesi le scarpe per entrare, come usualmente si fa nei templi. In effetti Sigjriya era un luogo laico con probabilmente solo funzioni amministrative. Noi intanto ci godiamo per più di un'ora di rinfrescate venticello in questo magico posto assistendo anche a scene particolari; come un gruppo di giovani avvenenti cinesine, che fanno spostare gentilmente, ma senza mezzi termini, un gruppo di locali per poter scattare le foto in pose da fotomodelle. Siamo verso le cinque che seguendo l'orda oramai in calo dei visitatori anche noi lasciamo, dopo aver fatto una lunga camminata e visitato il Museo, questo indimenticabile sito per rientrare in bus a Dambulla. A cena al ristorante Bentota incontriamo la coppia di giovani inglesi conosciuti alla spiaggia di Kalpitiya. Stasera cena a base di noodels, ma senza birra! Oggi è festa nazionale e non viene venduto alcool; inoltre l'altro effetto positivo è che non si sentono petardi o fuochi artificiali. Solo le bandiere nazionali che sventolano e qua e la, e qualche tuk tuk che gira adornato di bandierine. La dimostrazione che si può festeggiare la raggiunta indipendenza nazionale anche in modestia e tranquillità ... almeno qui in periferia!

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