Ci alziamo presto per fare oggi il percorso più lungo di tutto il
viaggio in Sri Lanka; ci attendono infatti ben 280Km di bus, su un
percorso però completamente pianeggiante. Malgrado abbia speculato
fino all'ultimo per poter percorrere la nuova strada sulla costa fino
a Puttalam per non dover passare da Anuradhapura, alla fine ci viene
detto che su quel percorso il bus non circola. L'unica opzione per
fare il percorso costiero è di prendere un taxi privato, ad un costo
non indifferente, e con un risparmio di tempo di non più di mezzora.
Decidiamo quindi di affidarci al solito bus di linea, vedi nel nostro
caso Mannar – Colombo, con tutti i rischi e pericoli che comporta.
Optiamo per il bus privato, color blu, che parte prima mezzora prima.
All'inizio la guida sembra abbastanza decente, ma poi fuori città
inizia la scorribanda fra sorpassi azzardati e attraversamenti senza
scrupoli dei centri abitati.
Il conducente viene ancora sostenuto
dall'assistente bigliettaio che dal predellino del bus, mentre
l'autista strombazza a tutto clakson, fa segno con le mai agli altri
utenti della strada a farsi da parte. Tanti rimangono talmente
impauriti che si fermano come paralizzati sulla carreggiata. Quello
che fanno questi due sulla strada è del terrorismo stradale con non
pochi rischi per tutti, noi compresi. La situazione è così assurda
che, a causa delle fermate per lasciar salire e scendere i
passeggeri, continuano a sorpassare i medesimi automezzi.
Attraversando il centro di Anuradhapura sorpasseremo almeno 5 volte
un puzzolente camion a diesel. Intanto il paesaggio è abbastanza
variato con principalmente foreste di boscaglie interrotte da estese
risaie e laghi creati per la loro irrigazione. Passato il centro di
Anuradaphura, dove rivediamo di passaggio in nostro French Garden, il
nostro Speedy Gonzales incappa in ben tre controlli di velocità
prendendosi, almeno due multe, che il collega bigliettario salda con
una firma. Non serve però a molto perché poi dopo alcuni km guida
ancora come prima! Noi siamo estremamente contenti quando verso le 16
possiamo scendere incolumi dal bus in centro a Negombo. Gli faccio
segno, perché mi fa che non capisce l'inglese, che una guida come
la loro è da pazzi scellerati. Non servirà a gran che, ma qualcosa
gli dovevo dire! Appena scesi prendiamo il primo tuk tuk che passa
per farci portare al Silver Sand, l'hotel che avevamo apprezzato
quando siamo passati da qui prima di procedere verso il nord. Con un
po di fortuna è rimasta per noi l'ultima camera libera. Ceniamo poi
qui per al bel ristorante con vista sulla spiaggia per poi passare
l'ultima notte srilanchese prima della partenza di domani sera per la
Malesia.Nota: Con il ritorno a Negombo si chiude praticamente il cerchio del nostro viaggio attorno all'isola
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