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martedì 14 febbraio 2017

11.02.17: a Jaffna

Oggi siamo qui al punto più a nord del nostro viaggio in Sri Lanka, nella mitica Jaffna dei tempi passati che cercheremo in un giorno a conoscerla il più possibile. Jaffna ebbe nella lunga storia una enorme importanza come zona di passaggio delle varie ondate di colonizzazione provenienti dall'India del sud, in gran parte di etnia Tamil. Ma anche nel periodo coloniale fu  un importante porto di transito sia per gli olandesi prima, sia per gli inglesi poi. Ne sono la testimonianza il porto fortificato davanti alla città, che oggi ha perso di importanza causa la poca profondità dell'accesso verso l'oceano. 
Noi iniziamo la giornata con la colazione pre-ordinato già ieri sera alla Guesthouse; sono degli hoppers con l'uovo, frutta e un buon caffè “very strong”. Poi partiamo per il trasloco alla "depandance" della  Kais Guesthouse, vedi Kais City, più in centro e vicino alla torre dell'orologio.
Dopo aver preso possesso della nuova accogliente camera, partiamo per fare un giro a piedi della città. Dopo la torre dell'orologio, passiamo davanti alla famosa libreria di Jaffna, ai tempi una delle più importanti e maggiormente rifornite di tutta l'Asia, distrutta durante la guerra civile, ma recentemente restaurata  e messa a nuovo. Purtroppo non è stata ancora riaperta, ma dall'esterno possiamo ammirare il suo passato sfarzo. In vicinanza vi è il monumento con la statua di Chelvanayagam, fondatore e leader del movimento per la liberazione del popolo Tamil. Un personaggio politico simbolico per i
Tamil, ma molto controverso per la sua ambigua posizione sull'uso della violenza nella lotta per la secessione del popolo Tamil dallo Sri Lanka. Visitato poi il vecchio forte con un lungo giro sulle mura della guarnigione ancora ben conservate. Visitato poi nelle vicinanze il ben fornito mercato del pesce, in quello attiguo della frutta e verdure dove ci facciamo servire due rinfrescanti noci di cocco da bere. Continuiamo poi il giro verso il centro, dove nel bazar centrale ammiriamo le varie postazioni dove gli artigiani riparano di tutto, vestiti, scarpe, orologi, apparecchi elettronici ecc. con mezzi di fortuna e molto rudimentali; vedi macchina da cucire Singer che da noi si possono vedere sole nei musei o negozi di antiquariato. Verso le 4 del pomeriggio poi, essendo anche stanchi dal girovagare a piedi, con un tuk tuk ci facciamo portare al Nallur Kovil, il Tempio indù più grande ed importante, non solo di
Jaffna, ma di tutta l'isola. Il Tempio è composto da varie costruzioni, fanno spicco i due grandi multicolorati complessi laterali pieni di sculture ed ornamenti, Siamo all'ora della Poya, l'ora della preghiera e molti fedeli indù iniziano ad affollare il tempio. All'interno il tempio è quasi interamente di color oro e abbonano gli specchietti per dare con i riflessi un aspetto sfavillante.  Peccato che all'interno del Tempio non è permesso fotografare. Per entrare dli uomini devono togliersi camice e maglie, per entrare con la parte superiore del corpo nuda. Intanto all'interno, a intervalli regolari si formano dei gruppi con davanti dei suonatori e portatori di incenso seguiti dai fedeli in processione all'interno del tempio. Terminata questa esperienza religiosa induista pariamo alla laboriosa ricerca di un ristorante dove possiamo mangiare qualcosa di locale e, molto importante, avere della birra da bere. Siamo talmente assetati dalla calda giornata, forse la più calda finora, che pagheremmo qualsiasi cifra, come si fa per dire, per bere una birra! Dopo un po' di peregrinare troviamo il ristorante Green Grass, non tanto lontano della stazione dove riceviamo, oltre al buon menù con pesce al curry di Jaffna, anche la tanto attesa birra Lion. Qui veniamo serviti da un gentile anziano cameriere che di di aver lavorato trenta anni fa per 7 anni a Berlino. Oltre all'inglese, parla ancora abbastanza il tedesco, ma si arrangia anche con qualche parola in italiano .. buon appetito, buona sera, ciao ciao ecc.
Terminiamo poi la giornata con un piccolo “qui pro qua”, chiedendo al conducente del tuk tuk di farci portare alla torre dell'orologio, questi ci porta all'omonimo hotel, neanche tanto vicino a dove si trova la torre. Segue una serie di sorrisi e scuse per farci portare al posto giusto.
Un particolare interessante visto oggi in vicinanza del tempio indù e la pubblicità per delle moto elettriche , che visto la puzza prodotta dai tuk tuk e dalle motociclette a benzina, in parte a due tempi, sarebbe un toccasana per la salute della gente. Vedere per credere! Devo dire che finora, parte quelli esposti in vendita, non ne abbiamo visto uno in circolazione!

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